VARENNA – Anche Varenna chiede “Verità per Giulio Regeni“. L’amministrazione comunale ha, infatti, aderito alla campagna di Amnesty International, esponendo sulla facciata del municipio lo striscione giallo con la scritta in nero. Varenna si aggiunge così ai 228 comuni italiani, alle cinque regioni e alle cinque provincie, oltre a università, media ed associazioni, che hanno già fatto propria questa iniziativa di sensibilizzazione alla lotta per i diritti umani e alla necessità di fare chiarezza sul caso Regeni.

Il messaggio non è solo destinato alla comunità varennese, ma anche ai numerosi turisti italiani e internazionali che ogni anno visitano il paese. È quindi un’opportunità per attirare l’attenzione su un caso che, a più di un anno dall’omicidio del giovane ricercatore, è ancora irrisolto e per nulla chiaro, ma che pare implicare pesanti responsabilità per il governo di Abd al-Fattah al-Sisi, dato il probabile coinvolgimento dei servizi di sicurezza egiziani. Il 10 marzo 2016 il Parlamento europeo a Strasburgo ha approvato una proposta di risoluzione che ha condannato la tortura e l’uccisione di Giulio Regeni e le continue violazioni dei diritti umani del governo di al-Sisi in Egitto.

Giulio Regeni non è diventato solo il simbolo della violazione dei diritti umani in Egitto e degli egiziani, ma anche di tutti i torturati della terra, di tutti coloro che si battono per la causa dei diritti civili e vengono per questa ragione perseguitati, nel corpo e nello spirito. Paola Regeni, mamma di Giulio, nel suo intervento presso il Senato della Repubblica nel marzo 2016, ha detto: “È il dolore necessario, ce lo diciamo ogni giorno a casa, ma ora dobbiamo dircelo tutti insieme. Perché non è un caso isolato, come dicono gli egiziani. Giulio poteva aiutare l’Egitto, il Medio Oriente, studiava il sindacato, l’emarginazione. Un italiano che poteva fare tanto e non avremo più. E io continuerò a dire: verità per Giulio”.