BELLANO – A Pasturo tra arte e cultura. Sono le note di una giovane poetessa del Novecento che ci accompagnano nei vicoli di un borgo di valle. Il paese si presenta con la semplicità di chi difende valori scordati. Profumi che richiamano tradizioni contadine.
La raffinatezza ingegneristica della gente del posto ha saputo industrializzare il lavoro difendendo la comunità da corse che spesso hanno allontanato dalla genuinità. Lei, la poetessa, riposa in quel pezzetto di prato verde dove sentiva di essere libera e ricordata con umanità. Amava questi posti, nella sua vita hanno rappresentato sicurezza e serenità. Son i gesti semplici che contraddistinguono la valle, quelli capaci di completare l’esistenza. Le montagne ruvide, ferrigne, hanno formato il carattere di coloro che la abitano.
Tra questi sentieri molti giovani hanno donato la loro esistenza per un’ideale. Sacrifici, passioni e paure hanno accompagnato e accomunato durante i periodi più duri gli abitanti a favore di una solidarietà che ha saputo dar stimoli nuovi a questa comunità. Loro, i nostri ero,i sono sempre con noi, nonostante gli anni trascorsi sono nelle nostre preghiere. La poetessa conosceva il carattere di questa gente. Tradizionalisti, conservatori, ma anche rivoluzionari. Il suo Tommaso passava nelle taverne della valle le sue serate con l’intimo amico Alessandro. L’amicizia con Alessandro ha rinsaldato quel rapporto tra lago e valle. Anche il Tagliaferri, scultore di origini valsassinesi, volle omaggiarlo con un monumento a lui dedicato a Bellano. Da qui l’inizio del nostro percorso.
Passeggiando tra le vie del borgo scopriamo il suo pensiero, i suoi versi musicano il nostro esplorare. I giovani ragazzi di Pasturo hanno saputo valorizzare il bello, han fatto sì che l’arte sia un patrimonio di tutti. Ci son famiglie, coppie, bambini e scolaresche che partecipano. Anche Don Vitali ha avuto la sua parte nella valle, una guida spirituale che ha saputo valorizzare ed arricchire la bellezza che oggi respiriamo. Entriamo nella chiesa di San Eusebio nella Domenica delle Palme, l’attenzione di Don Luigi e delle Sorelle ne esaltano la sobria bellezza. Il loro amore lo si percepisce per la capacità di saper creare aggregazione. Noi siamo qui per Lui, il Maestro, Giancarlo Vitali. A lui dobbiamo questa Domenica speciale.
L’uomo, maestro d’arti per la tecnica, la conoscenza, la bellezza e per saper comunicare emozionando gli animi. Con la sua rappresentazione della Via Crucis, il Bellanasco ha saputo rendere protagonista la passione di Cristo prima dell’artista. Le quattordici tappe trasudano di verità, parlando al visitatore come se fosse un interlocutore. Grazie al Maestro, a Pasturo e a tutta la Comunità. Buona Pasqua.
Carola Pensa