VIAGGIDEE – Oggi, la nostra rubrica di viaggi ci porta in Myanmar, meglio conosciuto come Birmania. A raccontarci il suo affascinante viaggio, Paola Colnaghi.
“Uno dei viaggi più belli che ho fatto negli ultimi anni è stato quello in Myanmar, una regione del Sud Est Asiatico che, insieme al Laos e alla Thailandia, forma il Triangolo d’Oro. Si estende per quasi 700.000 km quadrati e, con i suoi 50 milioni di abitanti, professa principalmente la religione buddhista, con qualche minoranza cristiana, musulmana e induista.
Per prenotare questo viaggio, avevamo poco più di una settimana a disposizione e, vista la destinazione, ci è stato consigliato di prendere un tour già organizzato: in questo modo avremmo potuto vedere le parti più importanti del Myanmar. Questo tipo di tour ci ha inoltre consentito di viaggiare in maggiore sicurezza e di fare gli spostamenti da una località all’altra in aereo. Se avessimo dovuto farli in pullman o treno sarebbero stati molto lunghi, poiché le varie località sono molto distanti tra loro, e poco sicuri. Il gruppo era formato da almeno una ventina di persone, tutti italiani, e avevamo una guida parlante italiano, molto preparata.
Abbiamo raggiunto il Myanmar subito dopo Natale, quindi all’inizio del periodo migliore per visitarlo, che va fino a maggio: durante il giorno, infatti, si può stare in maniche corte, mentre alla sera è necessario coprirsi un po’ di più.
Non ci sono voli diretti dall’Italia, quindi siamo dovuti partire da Roma, fare scalo a Kuala Lumpur, in Malesia, per poi arrivare finalmente a Yangon. Però, prima di entrare nel vivo del viaggio, è necessario fare una premessa: la popolazione birmana è molto attaccata alla pratica della religione buddhista e, in questo Stato, sono presenti numerose pagode e monasteri sia maschili che femminili.
Yangon è sicuramente la città più conosciuta. La pagoda Shwedagon è considerata uno dei simboli e merita di essere visitata per la sua grandezza e per la sua bellezza. Oltre a questa pagoda, vale la pena di vedere il Buddha Chauk Htat Kyee, ovvero la più grande statua di Buddha, in questo caso sdraiato, del Paese, interamente rivestita di fogli d’oro. Non può mancare anche una visita al Lago Inya, che sorge proprio nella zona centrale della città. Siamo rimasti a Yangon per un paio di giorni, per poi tornarci alla fine nel rientro in Italia.
Bagan viene definita come l’antica capitale della Birmania. Anche qui abbiamo visitato pagode e templi buddhisti, guardando da uno di questi anche uno spettacolare tramonto. Spostandosi nei dintorni della città si raggiunge il Monte Popa, con i suoi 777 gradini, per godere di un bellissimo panorama. Poi altri tre templi e un monastero.
Mandalay è la località in cui abbiamo festeggiato, a bordo piscina e con un’atmosfera molto suggestiva, il Capodanno. Da qui si parte per visitare la città di Amarapura e il villaggio di Mingun, che sorge sulla riva del fiume Ayeyarwaddy. Sempre nella zona di Mandalay si trovano monasteri e pagode visitabili.
Da Heho, invece, si raggiungono le grotte Pindaya, molto suggestive, dove si trovano centinaia di statue del Buddha, ognuna delle quali è stata sovvenzionata da famiglie provenienti da vari Stati, tra cui anche l’Italia. Spostandosi poi verso Kalaw si raggiunge il Lago Inle: da qui, in barca a motore, partono le escursioni, suddivise in due giorni, ai giardini e agli orti galleggianti, al mercato galleggiante (che si svolge una volta alla settimana), alle numerose pagode e si accede anche ai villaggi abitati, costruiti con palafitte in mezzo al lago, visitando proprio un’abitazione tipo.
Spero che questo mio racconto vi abbia invogliati a voler vedere da vicino questi luoghi magici. A me l’Asia piace in modo particolare e spero di avervi trasmesso questa passione”.
Paola Colnaghi