VARENNA – “Tanti piccoli ok”, questo il segreto di Iolanda Pensa per arrivare a portare Wikimania a Esino Lario, ok dagli amministratori, ok dagli sponsor, ok dagli esinesi. Ma il primo ok è arrivato dal padre, Carlo Maria, storico sindaco di Esino e presidente dell’associazione Amici del museo delle Grigne.
“Un evento che sta cambiando tutto il nostro splendido territorio e che continuerà a cambiarlo – esordisce Carlo Maria Pensa – dove la forza viene dalla collaborazione e da quel volontariato giovanile desideroso di servirsi della cultura come veicolo di scambio per i popoli e di spinta per il futuro”.
È infatti tanta la soddisfazione dell’organizzazione nel registrare, dal vivo ma anche sui social, la sorpresa dei wikipedians di fronte all’accoglienza loro riservata sia negli aeroporti sia poi in paese. “Non nascondo che eravamo preoccupati – continua Iolanda di fronte alla stampa nazionale e di settore, curiosa di capire come abbia potuto una micro-realtà come quella esinese imporsi sulle grandi metropoli del globo – ma è proprio partendo dalla cura di ogni piccolo dettaglio che la prima giornata è stata superata egregiamente”. Esino infatti non è un centro congressi e non ha i servizi anche solo delle vicine cittadine, era tutto da inventare e non poche le variabili da prevedere e gestire.
Per piccoli passi ha proceduto anche l’amministrazione. Da un anno in carica il sindaco Pietro Pensa ha coordinato la risistemazione dell’ex cinema, ormai destinato a deposito comunale, trasformato in “una più che dignitosa sala polifunzionale”. Si è poi ristrutturato l’ex museo e inaugurato quello nuovo, si è intervenuti sul palazzetto sportivo e tante altre piccole migliorie al paese. “Uno sforzo eccezionale di tutta la popolazione, molti coinvolti volontariamente, per un risultato andato ben oltre le aspettative“.
Provincia di Lecco e Regione Lombardia hanno fatto la loro parte finanziando la messa a nuovo delle via di accesso a Esino, e riconoscendo la Sp65 come itinerario panoramico. “Anche se il messaggio che si vuol far passare è che le province non esistano più – spiega il consigliere di villa Locatelli Rocco Cardamone – la realtà è un’altra. Ci siamo e abbiamo ancora importanti compiti di servizio ai cittadini, ma mancano i soldi per garantirle al meglio. Una situazione che da un certo lato ha premiato la capacità di concentrare le risorse, e in questo caso con sacrifici e raschiando il fondo del barile abbiamo sostenuto il progetto di Esino, con la convinzione che avrà ottime ricadute per il futuro di tutto il nostro territorio, e di tutto il Lario”.
Alla scommessa ha aderito anche Eolo, tra i principali sponsor dell’evento che, andando oltre alla tecnologia wifi portata nei luoghi poco appetibili alle connessioni via cavo, in val d’Esino sta sperimentando le strategie future: una banda ultralarga via etere che giunti in paese si possa muovere e distribuire attraverso la fibra ottica. Così Esino può permettersi di sostenere un livello di cablaggio al di fuori del comune. E conclusa la settimana di tutto questo resterà traccia nei luoghi pubblici grazie ad un accordo tra amministrazione e società del servizio.
“Sono davvero orgogliosa di essere arrivati a questo punto soprattutto in quanto lecchese” esordisce la deputata Veronica Tentori, membro dell’intergruppo innovazione della Camera e da subito promotrice della candidatura di Esino Lario come sede dell’evento mondiale. “Innovazione è stato portare Esino a giocarsi la partita per Wikimania perché innovazione non è solo tecnologia ma è rilanciare il territorio con un’idea diversa di comunità, di relazioni e di qualità della vita”.
A presentare l’essenza di Wikipedia il presidente di Wikimedia Italia Lorenzo Losa: “Wikipedia si pone l’obiettivo di rendere la cultura disponibile in rete e accessibile a tutti, per questo chiediamo di fotografare e mettere a disposizione con licenza libera fotografie scattate nei musei italiani. In tutto il mondo lo si può fare meno che in Italia dove la legge lo vieta espressamente, servirebbero autorizzazioni, e poiché Wikipedia agisce nell’osservanza delle giurisprudenze nazionali il nostro paese si trova in questa situazione unica”. L’auspicio che l’immenso patrimonio culturale italiano possa diventare fruibile in rete arriva da Katherine Maher, interim Executive director della Wikimedia foundation, appassionata da come a Esino lo spazio digitale si sia trasferito e incontrato nel vivo di una comunità.
Cesare Canepari