Riceviamo e pubblichiamo.
La “54° Fera di Usei” è uno spettacolo retrogrado in cui vengono esibiti animali allevati e detenuti in cattività, strumentalizzati per il mero scopo di diffondere una cultura che promuova lo “sport” della caccia, venduti come merce ed esposti con il più diseducativo intento “didattico” possibile. La kermesse, ritenuta un lucroso evento commerciale e turistico che riveste anche una notevole rilevanza politica, non si occupa affatto del benessere animale. Le fiere e le sagre degli uccelli spacciano la prigionia forzata per amore verso la natura e appaiono come manifestazioni a carattere ambientale: questo errore nasce da una propaganda deviante lanciata dalle associazioni organizzatrici e da quelle venatorie che, tramite un’astuta pubblicità, riescono a dare un significato e un ritratto irreale di questi spettacoli. Gli uccelli, che nell’immaginario collettivo rappresentano proprio uno dei simboli di libertà per eccellenza, sono strappati al loro habitat naturale, fatti riprodurre artificialmente, rinchiusi in gabbia o legati con una zampa a un trespolo e trafficati come mercanzia. Per questo motivo FRECCIA45, OIPA Lecco, UADA Onlus e ZAMPAMICA 2010 Onlus, oltre ad un nutrito gruppo di volontari freelance del territorio lecchese, hanno deciso di riunirsi domenica 30 agosto, dalle 10:00 alle 20:00, in un presidio informativo che stazionerà a Canzo (CO), presso il Palazzetto dello Sport di Piazza Giovanni XXIII, con l’obbiettivo di sensibilizzare le coscienze di coloro che parteciperanno a quella che viene dagli stessi organizzatori definita “rassegna di caccia, pesca, animali da cortile, dimostrazione di chioccolo, tiro con carabina, falchi e falconieri, mostra di cani da caccia, prova di cani da ferma su quaglie, mostra trofei ungulati”. Il fine del presidio, che si svolgerà attraverso un pacifico volantinaggio informativo, sarà svelare la tristezza che si cela dietro un divertimento solo apparente. Agli occhi del pubblico pagante si mostra una “commedia” altamente fuorviante, che spinge a interiorizzare e a ritenere legittima l’idea di sopraffazione dell’uomo su altri esseri viventi, senzienti ed indifesi. Il rispetto e la protezione degli animali liberi, invece, è il fondamento per attuare rapporti di armonia e di pace anche tra gli esseri umani. La società del futuro è una società in cui la natura animale e vegetale viene rispettata e che rifiuta manifestazioni come questa fiera, affinché l’abuso e la sottomissione dei più deboli diventino solo una vergognosa memoria.
Freccia 45, Oipa Lecco, Zampamica 2010 Onlus, Un atto d’amore Onlus