DERVIO – Conclusa domenica la Sagra dei misultin a Dervio. La rassegna gastronomica, come ogni hanno, ha riscosso parecchio successo.
Nonostante le avversità che gli organizzatori hanno dovuto affrontare si è riscontrato solo un calo sulle presenze nei pranzi di sabato e domenica. Una concomitanza di feste e sagre di paese negli stessi giorni infatti ha messo “i bastoni tra le ruote”.
La festa “Agoni, polenta e musica a Lierna” che sarebbe dovuta essere il sabato precedente è stata rinviata proprio in concomintanza della Sagra derviese col risultato di distribuire gli avventori nei due vicini paesi, rimandando al prossimo anno gli sperati numeri da record. A ciò si aggiungano i problemi di viabilità sulla Ss36 che non hanno certo agevolato la partecipazione.
“Nonostante tutto siamo andati bene, come l’anno scorso – dichiara Angelo Colombo – eravamo tutti molto organizzati e preparati, abbiamo sentito molti commenti positivi tra i commensali, è stata apprezzata soprattutto la qualità dei piatti”
Non solo cibo in questi due giorni di festa: il giro in Lucie, offerto gratuitamente durante la manifestazione, ha permesso a molti di ammirare dal lago l’incantevole paese e la sua costa.
La Pro Loco ha allestito all’interno del Parco Boldona una mostra per illustrare i procedimenti della trasformazione dall’agone al famosissimo misultin.
Anche i più piccoli hanno potuto avvicinarsi al mondo lacustre: la presenza di due acquari – dove potevano ammirare varie specie di pesci che popolano il nostro lago – ha ispirato le fantasiose menti. Il loro estro artistico è stato poi riversato con i gessetti colorati sulla pavimentazione della pista da ballo, proprio come si faceva una volta.
“Sono molto contento del successo della manifestazione. Come dico io, Dervio è la capitale dell’agone e lo abbiamo dimostrato, nonostante tutto, un’altra volta – conclude Colombo –. La forte affluenza ha permesso di promuovere le tipicità e le bellezze del nostro paese”.
Dervio ha dimostrato che si è rialzata benissimo dagli avvenimenti dell’ultimi tempi.
Michela Riva