VARENNA – Si rinfocola la polemica tra maggioranza e opposizione a Varenna, tema ancora una volta gli ‘stipendi’ di sindaco e giunta. “A fine ottobre 2019 – dichiara oggi Paolo Ferrara – un’articoletto di legge autorizzava l’aumento dell’indennità per i sindaci dei Comuni sotto i 1000 abitanti, sino all’85%. Detto fatto: velocissimi gli amministratori comunali di Varenna si erano aumentati immediatamente di ben 10.000 euro anno complessivi gli emolumenti: in percentuale massima e non solo per il sindaco ma anche già che c’erano, per gli assessori! Alle nostre critiche e dubbi il sindaco aveva risposto piccato che era tutto obbligatorio e secondo legge (tralasciamo i toni sguaiati e offensivi della risposta)”.
Ma ecco la svolta, secondo quanto ricostruito da Ferrara: “Orbene, ci ha pensato la Corte dei Conti sezione Regionale di controllo per la Lombardia a ristabilire “la legalità” tanto cara al Manzoni (sindaco). Con deliberazione del 13 maggio 2020 indica punti ben chiari: innanzitutto non vi è alcun obbligo per le amministrazioni di aumentare lo stipendio del sindaco. Poi qualora il sindaco se lo volesse per forza aumentare, avendo lavorato tantissimo, non è obbligato ad aumentarselo sino al massimo percentuale dell’85%. Infine, non è assolutamente contemplato l’aumento automatico degli emolumenti per gli assessori”.
“Ergo – conclude Paolo Ferrara -, invitiamo il sindaco a rivalutare il proprio stipendio e l’aumento che si è magnanimamente erogato. Lo invitiamo poi a sospendere gli emolumenti aggiuntivi per la giunta, applicati in modo erroneo ed arbitrario, restituendoli alle casse comunali. Ci auguriamo che il Segretario Comunale ben affianchi in ciò il sindaco, per ristabilire la “legalità” , come diceva il Manzoni (sindaco) dell’opposizione che fu. Sommessamente, invitiamo poi nuovamente l’amministrazione a “girare” questi 20.000 euro (leggi ventimila!) applicati per i 2 anni di fine mandato, alle casse bisognose dell’Asilo del paese”.