MANDELLO – Straordinario afflusso di pubblico venerdì sera a Mandello per la rappresentazione teatrale “Rwanda” di Marco Cortesi e Mara Moschini organizzata dall’associazione Cuamm Lecco. La sala del teatro San Lorenzo si è presto riempita e molte sono state le persone giunte sul posto che non sono potute entrare.
Agli iniziali saluti di benvenuto è seguito l’intervento della dottoressa Cristina Pizzi, pediatra lecchese del Cuamm Lecco, che ha raccontato la propria esperienza di medico Cuamm inviato in Rwanda nel 1994 subito dopo il genocidio ad occuparsi degli innumerevoli bambini denutriti, traumatizzati dalla guerra o rimasti senza genitori, ed ha chiuso il proprio intervento con un affettuoso ricordo di don Luigi Mazzucato, per ben 53 anni direttore della ONG Medici con l’Africa Cuamm, venuto a mancare proprio la sera precedente.
E’ iniziata quindi la rappresentazione della storia di alcune persone travolte dalla brutalità del genocidio ruandese, due famiglie messe davanti alla regola “hutu contro tutsi” senza alternative, i cui sopravvissuti, nello scampare al massacro, sono stati fatti incontrare dal destino.
Con grande bravura e solo tramite le parole e l’immaginazione i due attori sono riusciti a calare il pubblico nelle scene al punto che sembrava di vedere tutto con i propri occhi.
Una grande storia vera, raccontata a Marco e Mara direttamente da chi l’ha vissuta sulla propria pelle, che dopo aver descritto l’orrore prodotto dal voler vedere nel diverso, o semplicemente nell’altro, necessariamente un nemico ha voluto lasciare gli spettatori con un messaggio positivo ed una nota di speranza: la rassicurazione del padre alla propria figlioletta che i buon saranno sempre più numerosi dei cattivi. E qui tutti noi siamo interpellati.