In questi giorni pre-elettorali, si sono sentite molte voci parlare, spesso a sproposito, di tematiche legate ai richiedenti asilo e alla loro accoglienza. Vorremmo ripartire dai fatti, per evitare che un argomento tanto delicato venga banalizzato per una manciata di voti.

les-cultures-logoIl numero di arrivi via mare nei primi tre mesi del 2015 è sostanzialmente uguale al dato del 2014 quando l’operazione Mare Nostrum era in pieno svolgimento. Questo trend è strettamente legato al numero di emergenze umanitarie in corso in Medio Oriente (Siria ed Iraq), ed a sud del Mediterraneo (in Libia e, più a sud, in Somalia, Mali, Nigeria e Sud Sudan).

La fine di Mare Nostrum, pur non avendo effetti sul numero di persone in arrivo, ha però coinciso con un netto aumento del numero di persone morte e disperse in mare, quasi 500 nel 2015, un numero 30 volte superiore a quello del 2014.

Negli ultimi quattro anni, i principali paesi d’origine degli arrivi via mare in Italia sono sempre stati paesi colpiti da gravi crisi umanitarie.

È quindi il caso di alzare lo sguardo e di ampliare un po’ l’orizzonte per comprendere che quello a cui stiamo assistendo è solo l’ultimo passo di un percorso lungo e complesso. Le migrazioni non sono un fatto nuovo né, tantomeno, un’emergenza. Le migrazioni sono la risposta naturale dell’essere umano quando le condizioni di vita, nel luogo in cui vive, non sono più tollerabili

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