LECCO – Le Olimpiadi Invernali di PyeongChang ci hanno regalato già 6 medaglie, di cui 2 d’oro grazie a Michela Morioli e ad Arianna Fontana. Tra i tanti sport che caratterizzano i Giochi, è bello sottolineare una piccola impresa fatta dalla squadra di Curling della Nazionale Azzurra, che per la prima volta nella sua storia si è qualificata alle Olimpiadi.
In realtà questa è la seconda volta che il curling italiano viene rappresentato ai Giochi Invernali. Prima di PyeongChang 2018, infatti, il team azzurro aveva preso parte a Torino 2006. Ma in quell’occasione, la partecipazione era legata esclusivamente al fatto che l’Italia era la nazione ospitante i Giochi. Questa volta, invece, gli azzurri hanno raggiunto una qualificazione disputando un ottimo torneo pre-olimpico, vincendo la finale contro la Danimarca e presentandosi, così, da Cenerentola a quello che viene definito Round Robin della competizione. Tutte le squadre, in questa fase preliminare della competizione, si affrontano per determinare una classifica in cui le prime 4 andranno a sfidarsi, contendendosi poi le medaglie.
Gli azzurri, guidati da Joel Retornaz, unico azzurro ad essere in squadra avendo già giocato le Olimpiadi di Torino, dopo le prime sette partite hanno dovuto dire addio al sogno semifinale. Nonostante una classifica molto corta, dopo la sconfitta contro la Corea del Sud padrona di casa, la Nazionale tricolore ha lo score di 2 vittorie e 5 sconfitte. L’ultima delle qualificate, in questo momento, ha 2 vittorie in più: con soli 2 match da giocare, è praticamente impossibile per i ragazzi azzurri agguantare quel sogno che li avrebbe potuti portare a medaglia. Ciò che è mancata è stata sicuramente l’esperienza, visto e considerato che nessuno tranne il capitano era abituato a palcoscenici così importanti.
La conferma viene direttamente dalle parole di uno degli uomini più rappresentativi della Nazionale, Simone Gonin, dopo la sconfitta antecedente la partita contro la Corea Del Sud, cioè quella contro la Gran Bretagna – patria del Curling – arrivata all’end supplementare, che ha indirizzato un po’ il cammino in declino dell’Italia. “È emersa – le sue parole – la nostra poca esperienza nel giocare queste partite, in queste situazioni difficili da gestire serve tecnica di movimento corretta e buona tenuta mentale. C’è del rammarico”. La qualificazione, pertanto, è sfumata, a ciò non toglie, però, che quanto fatto fino ad ora da questi ragazzi è di per sé storico.
Il movimento del curling italiano è ancora poco sviluppato e una partecipazione a una kermesse così importante potrebbe ravvivare tutto il sistema per far sì che la qualificazione del 2018 non sia un evento straordinario, ma la normalità.Questo sport rappresenta una delle discipline emergenti dei Giochi Invernali, che ha riscontrato un notevole successo a livello mediatico sia alle Olimpiadi di Torino. Il successo dell’edizione coreana potrebbe dare un ulteriore spinta alla crescita del numero di praticanti di questo sport nobile, nato nel XVI° secolo, affinché nei prossimi Giochi Invernali si possa anche cercare di guadagnare una storica medaglia.