BELLANO – Esistono storie di pazienti, storie di soccorritori e, a volte, storie di parenti: singolare però è il racconto di Elisa, vendrognese con casa a Lecco abituata a volare in ambulanza trasportando i feriti, che, per una volta, ha vestito i panni del familiare. Ieri infatti, dopo l’incidente avvenuto a Laorca, ha ricevuto quella chiamata che nessuno vorrebbe sentire: nel veicolo c’era la madre, Carla Marcati.
“Ciao sono Elisa, di Cri Valmadrera. Sono la figlia, puoi dirmi..tutto?“
Ho capito le parole “incidente“, “mamma” e “muro“, e nient’altro fino a quando non ho sentito un collega parlarmi in una lingua che conosco, parlare di “neurologico”, “testa-piedi” e “pz V”. Un giorno, per un giorno, non sei un soccorritore ma sei un familiare del paziente, quello che sta li impalato…
Ho capito le parole “incidente“, “mamma” e “muro“, e nient’altro fino a quando non ho sentito un collega parlarmi in una lingua che conosco, parlare di “neurologico”, “testa-piedi” e “pz V”. Un giorno, per un giorno, non sei un soccorritore ma sei un familiare del paziente, quello che sta li impalato…
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