Ci sono dei viaggi che cambiano totalmente la visione della vita, viaggi che annientano i pregiudizi, viaggi che mettono alla prova e fanno emergere delle risorse che non si credeva di avere. Cosa succederebbe se avessimo il coraggio di lasciarci tutto alle spalle, la quotidianità, il lavoro, la casa, le persone care, la città in cui viviamo, per vivere quel tipo di viaggi (anche se si hanno pochi soldi)?
È il 2012 quando la pugliese Lia Muscogiuri, classe 1987, decide di lasciare il suo lavoro da informatica presso una grande azienda di Milano. Il lavoro da programmatrice inizia a diventare monotono e quasi del tutto privo di rapporti interpersonali, «oltre a star dietro ad uno schermo cosa so fare?» inizia a chiedersi Lia. Il suo sogno è visitare Cuba, teatro della rivoluzione attuata da Che Guevara.
Così Lia prende da sola un volo per Las Palmas, nelle Canarie, con l’intento di arrivare a Cuba attraversando l’Oceano in barca. La sua idea iniziale è di star via circa un anno, con un budget di circa 1000 euro. «Molti dicono che vorrebbero viaggiare ma che non lo fanno perché non hanno la disponibilità economica, in realtà viaggiare con pochi soldi è possibile. Il primo mese e mezzo a Las Palmas ho lavorato come ragazza alla pari in un ostello: io lavoravo e loro mi offrivano un alloggio, ho imparato a fare molte cose. In ostello ho conosciuto diversi ragazzi che per permettersi l’alloggio giorno per giorno facevano spettacoli di strada o creavano oggetti, ad esempio un ragazzo suonava l’ukulele, un altro realizzava orecchini».
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