LECCO – Oggi vi raccontiamo la storia di Bentley, un dolce cagnolino salvato dal crudele destino a cui vanno incontro ogni giorno migliaia di cani randagi nelle Perreras spagnole. Per loro, allo scadere del decimo giorno in quei fatiscenti canili, non c’è scampo alla morte certa.
“Era circa la metà di dicembre del 2013, quando mia mamma condivide sulla mia pagina Facebook la foto di un cagnolino in cerca di adozione – ci racconta Simona Caspani -. Leggendo l’appello, scopro che, grazie all’associazione Una Cuccia Per La Vita (con una pagina Facebook sempre aggiornata), è scampato da morte certa nella Perrera di Granada. La storia mi ha colpita a tal punto da portarmi a prendere contatti per un’eventuale adozione con una volontaria dell’associazione, che mi ha inviato la fotografia di un cucciolo di 9 mesi in cerca di casa. E’ stato amore a prima vista!”
I tempi per l’espletamento di tutte le pratiche erano strettissimi e l’arrivo in Italia di Bentley era programmato per il 21 dicembre. “Dopo un colloquio telefonico con la stessa volontaria, è stato fissato nel giro di pochi giorni la visita di pre-affido a casa mia da parte di una volontaria locale Enpa, per valutare che ci fossero le condizioni idonee all’adozione. Risultata idonea, l’emozione che mi separava dal momento in cui avrei visto e stretto tra le braccia per la prima volta il mio piccolo era in continua ascesa, ma nulla mi avrebbe preparata alla realtà dei fatti. Il 21 dicembre mi sono recata a Vergiate, punto di ritrovo programmato per l’arrivo del mio Bentley e di tanti altri suoi compagni di viaggio. Il momento in cui vedo aprirsi le porte del camion e riconosco, tra tanti altri, il mio cucciolo nel suo trasportino è indescrivibile, nemmeno il tempo di realizzare ed era già tra le mia braccia pronto per la nostra nuova vita insieme, la sua rinascita. Subito si è dimostrato infinitamente dolce, ma anche birbante come solo un incrocio di Jack Russell sa essere in tutto il suo splendore. Il miglior regalo di Natale di sempre. La storia di Bentley mi ha portata a scavare più a fondo sulla questione Perreras, luoghi di cui ignoravo l’esistenza fino a pochi giorni prima”.
Sì, le Perreras, “E’ difficile pensare che, nel 2015, a un passo da casa nostra, nel cuore della civile Europa, la sola soluzione al randagismo sia la soppressione di cani e gatti, non importa che siano cuccioli o adulti, sani e adottabili. Purtroppo la realtà in Spagna è questa, il destino di un cane randagio, abbandonato o semplicemente non più desiderato come membro della famiglia, è la Perrera. Le Perreras in Spagna sono luoghi orribili, veri e proprio canili lager sovraffollati e sudici, in cui i randagi vengono stipati in attesa della morte. Una legge quadro del 2007 demanda alle Comunidades Autonomas la “soluzione finale” della questione randagi spagnoli, obbligandole solamente a tenerli in vita 10 giorni. Purtroppo, vige questa truce legge che consente il massacro annuale di migliaia di cani e gatti, ciò avviene appaltando a società private la gestione delle Perreras e corrispondendo loro una somma in denaro per ogni animale soppresso: i metodi della mattanza sono nella maggior parte dei casi cruenti e orribili, senza nessun controllo e compassione”.
Una Cuccia per la Vita lavora giornalmente dall’Italia attraverso contatti con volontari sul campo, per togliere quanto prima dalle Perreras i cani che entrano in lista di soppressione, anche più volte al mese. In questo modo si evita che il continuo afflusso di altri cani randagi in Perrera comporti l’eutanasia dei cani presenti per liberare le gabbie e si tutelano i cani che, rinchiusi in precarie condizioni igieniche, di alimentazione e spazio, potrebbero sviluppare patologie e stress psicologico.
“La semplice uscita dalla Perrera non significa la salvezza del cane, che per poter esser dato finalmente in adozione deve essere seguito fin da subito in un lungo percorso che comporta il ricovero in clinica per le vaccinazioni, le visite e la sterilizzazione, quindi la residenza/pensione dove passerà il periodo di quarantena obbligatoria. Soltanto dopo questi tre step fondamentali potrà venir dato in adozione. Durante questo periodo il cane verrà inoltre chippato e dotato di Passaporto. Tutto ciò, purtroppo, non avviene pro – bono, ma comporta una serie di spese che possono essere sostenute soltanto attraverso le donazioni”.
Per salvare un cane dalla Perrera servono almeno 400 euro così suddivisi:
– 130 euro a cane per pagare il riscatto dalla Perrera, le spese veterinarie per visite, vaccinazioni e sterilizzazione e per stilare i documenti;
– 150 euro a cane per le spese di pensione per la quarantena;
– 140 euro a cane per coprire le spese di viaggio dalla Spagna all’Italia
I modi per donare sono:
– bonifico bancario all’Iban IT63L0200859315000102583465 intestato a Una Cuccia per la Vita, Banca Unicredit Spa, Bussolengo (per bonifici dall’estero cod. swift UNCRITMM indicando come causale DONAZIONE);
– ricarica della postepay nr. 4023 6006 5681 0068 intestata a Luisella Veniali (richiedere direttamente all’Associazione il codice fiscale)
– Paypal unacucciaperlavita@gmail.com