KIEV – 80 randagi, vittime innocenti della cattiveria umana, sono morti arsi vivi in un rifugio che, per loro, significava la salvezza.
E’ stato distrutto da un incendio doloso, con all’interno più di 80 cani, il Rifugio Italia di Andrea Cisternino, l’angelo dei cani randagi ucraini, la cui vita è sempre più in pericolo dopo i mondiali di calcio del 2012, quando l’ordine tassativo è stato quello di sterminare tutti i randagi per accogliere squadre e tifosi in una città “pulita” (forse esteticamente, ma non certo eticamente!).
Andrea, che vive da qualche anno a Kiev e si batte per la difesa dei randagi, nonostante le minacce e le violenze dei Dog’s Hunters, vere e proprie squadre di sterminatori, continua nella sua battaglia. E anche questa tragedia, che lo ha colpito nel profondo, non servirà a fargli deporre le armi.
Un video drammatico, quello che ha girato lui stesso nel suo rifugio andato in fumo. Un dolore inspiegabile per quei poveri randagi, colpevoli solo di essere nati in una Nazione in cui la loro presenza non è tollerata. Per fortuna, come Andrea, in Ucraina di volontari ce ne sono molti altri, che con lui si battono ogni giorno per il diritto alla vita. Qui il suo video girato al Rifugio Italia poche ore dopo l’incendio. Per scelta, ci fermiamo qui con il racconto, perché siamo convinti che non servano altre parole.
La redazione di Zampamici